sabato 21 aprile 2007



Riprendendo il tema acquatico e gli effetti dei suoi riflessi, viene in mente la storia narrata da Ovidio nelle sue metamorfosi circa un giovane chiamato Narciso, profondamente innamorato della propria immagine. Un giorno questo giovane , intento a rimirarsi su uno specchio d'acqua, venne notato da Cupido il quale, per prendersi gioco di lui, lo truccò e scompigliò i capelli in modo buffo. Il giovane, imapurito, si sporse disperatamente per ritrovare la propria immagine e, nell'affanno, cadde nell'acqua e morì. Sulle rive di quel lago nacquero dei bellissimi fiori il cui bocciolo è rivolto verso la superficie dell'acqua, alla ricerca del riflesso perduto.


La prima superficie in grado di riflettere le immagini e di dar vita a curiosi e spettacolari giochi di luci e deformazioni è l'acqua che da sempre, grazie proprio a questa sua caratteristica di saper catturare le immagini nella trasparenza, è in grado di suscitare nell'animo umano i sentimenti più contrastanti, dalla gioia allo sconforto, dalla serenità all'angoscia diventando fonte inesauribile d'ispirazione per poeti e artisti di tutti i tempi.

mercoledì 28 marzo 2007



E' facile anche incontrare specchi che ammiccano, che magari, a volte, non hanno nemmeno il bisogno di alzare lo sguardo su se stessi in quanto amici da tempo, o, più probabilmente, hanno seppellito l'ascia di guerra in favore di un sereno confronto col proprio riflesso. A questo risultato si giunge o per una predisposizione innata o in seguito ad un particolare cammino riflessivo, in senso superficiale e non.

giovedì 22 marzo 2007



Esiste anche una fase primitiva in cui non si ha ancora la concezione della propria immagine in quanto troppo impegnati a studiare quella altrui. Questa capacità di relazionare coscientemente noi stessi con ciò che ci circonda è considerato, nella società moderna, sintomo di intelligenza e maturità. E' inoltre considerato poco compatibile con una sana gestione del successo e del potere.

domenica 18 marzo 2007



Lo specchio, si sa, è fatto per essere visto da una certa distanza. Solo così riesce a darci una visione globale di noi stessi. Spesso, però, è il particolare che fa la differenza e,anche questo si sa, il particolare richiede un ravvicinamento; questo fa di esso una cosa percepibile solo dagli altri e estremamente suggestivo se reso, in qualche modo, percepibile dal soggetto stesso.


Si dice per definizione che il riflesso sia propriamente speculare, esibisca quindi una copia di se stesso ma in una posizione opposta. Questa peculiarità del riflesso fa sì che spesso, in certe posizioni, esso non venga nemmeno notato...

martedì 13 marzo 2007


A volte,poi, ci sono dei riflessi così vicini da non riuscire nemmeno a notarli, ignari del fatto che questi riflessi fanno parte della nostra quotidianità, anzi, esistono per aiutare questa nostra quotidianità a sembrare meno prevedibile...